La storia della Ventricina del Vastese

Ma quando è nata la Ventricina del Vastese? Da dove deriva il suo nome? E l’uso del peperone è una contaminazione da altre culture?

Già nel 1810 si hanno testimonianze che possono ricondursi alla Ventricina del Vastese, nella “Statistica murattiana”, ma allora la Ventricina era descritta (e consumata) come un salume bianco, senza quindi il peperone in polvere e aromatizzato esclusivamente con semi di finocchio e grani di pepe: solo qualche decennio dopo, tra il 1850 e il 1880, che si trovano le prime testimonianze del peperone dolce come ingrediente del salume. 

Il suo nome pare avere diverse origini: c’è chi pensa che deriva dall’uso del ventre del maiale, ovvero lo stomaco, utilizzato per insaccare le carni per produrre il salume, ma potrebbe anche derivare dall’uso antico di alcune parti del ventre tra le carni stesse, come la pancetta o la ventresca.

Per quanto riguarda l’uso del peperone dolce in polvere, come abbiamo detto è un ingrediente aggiunto solo successivamente, per le sue qualità conservative, ma anche per il suo aroma e il suo gusto particolari. Si può pensare però che il suo utilizzo sia stato influenzato da altri saluti europei, come il Chorizo spagnolo o il Gyulai ungherese, entrambi prodotti europei IGP.

La Ventricina del Vastese ci accompagna da secoli, e la sua produzione scandisce gli anni, creando momenti di aggregazione e di festa sia per produrla che per gustarla. Un gusto che fa parte della nostra cultura, da tutelare e far conoscere al mondo.

 

Foto di Richmood